E
questo discorso esprime inequivocabilmente i caratteri e gli intenti del potere
che lo ha generato e lo tiene in vita.
Poco
importano in questa prospettiva l'identità anagrafica di Cagliostro e le sue
presunte o reali responsabilità giudiziarie, ben più rilevante, invece, è il volto del potere che scrisse
successivamente, negli atti del processo, la commedia, O LA FANTASTORIA
della sua vita in uno con il dramma del suo processo.
La vera
identità dell'enigmatico conte resterà probabilmente controversa finché non
saranno accessibili i documenti gelosamente custoditi negli archivi vaticani.
Per la storia della cultura settecentesca,
Cagliostro, non Giuseppe Balsamo, svolse la singolare funzione di accelerare la
crisi spirituale dell'ancien regime e del razionalismo illuministico,
divenendo, forse in modo più o meno consapevole e forse, anche suo malgrado, un
personaggio della lotta politica e della discussione intellettuale,
contribuendo a svelare lo sfacelo dei valori tradizionali.
Probabilmente
i poteri che animarono questa lotta politica furono gli stessi che produssero
il discorso sul caso Cagliostro.
È lecito
interrogarsi, ad oltre duecento anni di distanza da quell'avvenimento
giudiziario, intorno all'interesse di
nuove indagini e di ulteriori riflessioni sull'argomento.
La
risposta non può che essere affermativa, per chi vede il continuo ritorno dal passato,
dei processi inquisitoriali e politici, e considera ancora vivi ed operanti
quei medesimi strumenti del potere, che agirono contro Cagliostro.
Quegli
stessi strumenti che possono far divenire una sola persona due diverse persone,
ma anche trasformare due persone in una sola.
Se, poi, dovesse risultare difficile unire o
separare i corpi, è sempre possibile distinguere, confondere e moltiplicare,
secondo necessità, le personalità e le funzioni da svolgere, come bene descrive
Eco con il protagonista del suo romanzo “Il Cimitero di
Praga”, Simone Simonini.
Del
resto, forse, per Cagliostro vale quanto afferma, in generale, Simonini su
massoni e gesuiti: I gesuiti sono massoni che indossano abiti da donna. e
Penso,
qui giunto, che sia opportuno, nella economia della prospettazione delle innumerevoli
“confutazioni” alle tante opere che oltraggiano la figura del Conte di
Cagliostro, introdurre, purtroppo anche in questo caso, in maniera fugace e
necessariamente sintetica, i contributi, documentali che si possono ricavare
dall’opera, oramai centenaria, del fratello Marc Haven: Le Maitre Inconnu
Cagliostro - Etude Historique et Critique Sur la Haute Magie. Ouvrage Orne de Dix-Huit Gravures, Portraits, Vues ou Fac-Simile de
Documents.
La
difficoltà e la laboriosità di questo punto del nostro lavoro è intrinseca alla
natura stessa del testo di cui argomentiamo.
Si
tratta di una raccolta documentale, articolata e corposa che compendia
innumerevoli epistole, documenti, riporti, relazioni, affermazioni, osservazioni,
restituzioni della memoria, carteggi, testimonianze, ciascuna diversa per
argomento, ognuna pregnante per la natura dei suoi contenuti.
Sarebbe
giunto il tempo, ora, di passare all’opera di Raffaele e Tommaso de Chirico.
Veramente,
a nostro sommesso avviso, ricerca pregevole e corposa, ma soprattutto pregna di
quell’amore, forse anche fazioso, ma puro, verso chi, comunque, nel suo
cammino, ha segnato un percorso Massonico, del quale, ancora oggi e, chi sa per
quanti secoli ancora a venire, costituirà faro ed ispirazione, nel
perseguimento del “nosce te ipsum” che a Delfo, dopo
millenni, indica ancora la via da percorrere.
Ma di
questo, se Vi aggrada, argomenterem.0o L’occasione dalla quale ho preso spunto per
questa mia ricerca, e che per maggior completezza e volevo rendervi partecipi,
è stata la presentazione, in un noto circolo della "cosiddetta" Elite
Massonica napoletana, di un “saggio” sul “Nostro” … Conte Alessandro di
Cagliostro alias, … tale: Giuseppe Balsamo … (atteso che, tanti affermano, di contro, anche tale egli
possa essere).
Ma questo, se vi
aggrada, approfondiremo nel prosieguo di questo lavoro, allorquando lo porremo
alla Vostra attenzione.