"Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire."
Marguerite Yourcenar (1903-1987)
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COSA È UNA BIBLIOTECA
- Una biblioteca è un luogo, fisico o virtuale, finalizzato alla raccolta e alla conservazione di risorse fisiche come libri, riviste, CD, DVD, o digitali come ebook, basi di dati, riviste elettroniche.
- Si considerano biblioteche tanto le raccolte costituite per uso personale quanto quelle costituite da enti privati e pubblici.
- Queste ultime, in base alla legge italiana, forniscono un servizio pubblico essenziale.
- La biblioteconomia considera parte del "sistema biblioteca" anche i servizi di informazione al pubblico (tipicamente la ricerca bibliografica e l'istruzione all'uso delle raccolte e dei servizi) e, in quanto funzionali alla conservazione e fruizione del patrimonio documentale, anche le attività di gestione della biblioteca purché specifiche (non considera tali, pertanto, le generiche attività amministrative e gestionali se indistinguibili da quelle dell'ente proprietario della biblioteca).
- La voce è composta di due parole greche: βιβλίον (biblíon, "libro", "opera") e θήκη (théke, "scrigno", "ripostiglio").
- Il termine βιβλίον (biblíon) differisce da βίβλος (bíblos). Βίβλος era il nome dato alla corteccia interna del papiro (βύβλος, býblos), e visto che questo materiale era usato come supporto per la scrittura, in epoca attica la parola βίβλος divenne, per estensione, sinonimo di "libro".
- Anche Βιβλίον nasce come identificativo della "carta" o della "lettera" su cui si scrive, ma presto tende a diventare sinonimo non solo di "libro scritto", bensì di "opera letteraria", di vero e proprio contenuto di cui il libro è mero contenitore.
- Mentre nel greco moderno esiste la parola βιβλιοθήκη (vivliothikì, nella pronuncia itacista), non ve n'è traccia nel greco classico.
- È attestata però la voce βιβλιοφυλάκιον (bibliofylákion) con il significato di "deposito di libri", "archivio di libri".
- Dione Crisostomo, nel I secolo d.C., associa alla stessa parola βιβλίον il valore di "biblioteca".
- In inglese si usa la parola library derivata dal latino liber, libro
EVOLUZIONE E STORIA DELLA ISTITUZIONE BIBLIOTECARIA NEL CORSO DELLA STORIA UMANA
nel Vicino Oriente Antico
- L'esistenza di biblioteche nelle città-stato del Vicino Oriente antico è documentata da numerose testimonianze e reperti archeologici.
- Si tratta in effetti di collezioni di tavolette d'argilla di contenuto vario: per buona parte queste raccolte sono piuttosto degli archivi dal momento che conservano la contabilità dei magazzini regi, testi di legge, atti amministrativi, sentenze giudiziarie, corrispondenza diplomatica.
- Solo alcuni testi contenuti in queste raccolte possono essere considerati veri e propri libri.
- Le più antiche raccolte di tavolette pervenute sono quelle di Ebla (circa 17 000 tavolette) e Lagash (ca 30 000), risalenti alla seconda metà del III millennio a.C..
- Al II millennio a.C. risalgono le collezioni di tavolette scoperte a Nippur (ca 30 000), Mari (più di 25 000 tavolette), Ḫattuša, (oltre 30 000), e Ugarit.
- A Ninive gli archeologi hanno rinvenuto in una parte del palazzo reale di Assurbanipal 22.000 tavolette d'argilla, corrispondenti alla biblioteca e agli archivi del palazzo del VII secolo a.C..
- In questa biblioteca sono state trovate le versioni integrali dei poemi mesopotamici, su cui si basano le odierne edizioni.
nella Civiltà greca
- Abbiamo notizia di una biblioteca pubblica nell'Atene classica, fondata intorno al 550 a.C. da Pisistrato.
- Tale informazione è tuttavia contestata dagli studiosi.
- Più certa è l'esistenza della raccolta privata del Peripato, spesso chiamata "biblioteca di Aristotele", ma anche su di essa le notizie non sono concordanti.
- La più celebre biblioteca dell'antichità è senza dubbio la Biblioteca di Alessandria, in Egitto, creata nel III secolo a.C.: aveva circa 49.000 volumi al tempo di Callimaco e 700 000 al tempo di Giulio Cesare.
- Le vicende riguardanti il presunto incendio della biblioteca di Alessandria nel 47 a.C. e quello a opera del califfo Omar rimangono dubbie: probabilmente la Biblioteca decadde già durante l'Impero Romano.
- L'altra grande biblioteca dell'età ellenistica era quella di Pergamo, fondata da Eumene II con un patrimonio di 200.000 volumi.
- La biblioteca di Alessandria e quella di Pergamo furono istituzioni rivali per secoli.
- Oltre a esse vi erano biblioteche di media rilevanza come quelle attestate ad Atene, Rodi e Antiochia.
nell'Impero romano
- Anche a Roma esistevano grandi biblioteche, inizialmente private, come quelle famose di Attico e di Lucullo. La prima biblioteca pubblica fu quella istituita sull'Aventino da Asinio Pollione nel 39 a.C. Successivamente, in età augustea, furono fondate quelle presso il Portico di Ottavia vicino al Teatro di Marcello e quella nel Tempio di Apollo Palatino. Traiano fondò la Biblioteca Ulpia presso il foro che portava il suo nome.[
- Altre biblioteche furono fondate e come effetto di ciò, durante il periodo imperiale, il numero delle biblioteche pubbliche a Roma passò dalle 3 del I° secolo alle 28 attestate nel 377.
- In altre città dell'Impero furono fondate biblioteche provinciali, come la biblioteca di Celso a Efeso; due biblioteche furono fondate ad Atene, una a Cartagine.
- Inoltre continuavano a esistere le biblioteche di Alessandria e Pergamo.
- Con l'affermarsi del Cristianesimo nella Tarda Antichità vennero fondate biblioteche specificamente dedicate alla letteratura cristiana, fra le quali la più importante fu quella del Didaskalaeion di Cesarea, fondata nel III secolo e probabilmente chiusa con la conquista araba della città nel 638.
nel Medioevo
- La crisi che pervase il mondo occidentale dopo la caduta dell'impero romano interessò anche le biblioteche.
- La prima testimonianza medievale di una nuova biblioteca riguarda quella creata nel 550 da Cassiodoro nel Vivarium di Squillace in Calabria.
nell'Impero bizantino e Vicino Oriente cristiano
- Nel Mediterraneo orientale, invece, le biblioteche continuavano a fiorire, innanzitutto la Biblioteca Imperiale o Palatina di Costantinopoli, fondata nel 357 da Costante II.
- Poi vi erano le biblioteche patriarcali, specializzate in testi cristiani, e anche in questo ambito quella di Costantinopoli era la più importante.
- Infine c'erano le biblioteche monastiche, le più importanti delle quali sono quelle del monastero di Santa Caterina del Monte Sinai e quelle dei monasteri del Monte Athos.
- Queste biblioteche monastiche sono sopravvissute fino al ventunesimo secolo e costituiscono un'importante fonte per la conoscenza delle Sacre Scritture.
nel Mondo islamico
- Nel mondo islamico, il califfo abbaside al-Maʾmūn fondò nel IX secolo a Baghdad la Bayt al-Ḥikma ("Casa della sapienza"), la cui biblioteca raggiunse, al momento della sua massima acme, la cifra sbalorditiva per l'epoca di quasi mezzo milione di volumi.
- Nel secolo successivo, i califfi omayyadi di Cordova - e nella fattispecie al-Ḥakam II - raccolsero nel loro palazzo una biblioteca di circa 400.000 volumi: lo stesso numero della biblioteca della biblioteca dal governatore di Almería.
- Nel 1005 il califfo fatimide al-Ḥākim fondò al Cairo la Dār al-Ḥikma ("Casa della conoscenza"), di ispirazione ismailita, che contava almeno 600.000 volumi.
- Ogni città del Maghreb e del Mashreq aveva una sua biblioteca, più o meno fornita, arricchita dalla munificenza dei regnanti e da donazioni eseguite nello spirito che animava e regolamentava le fondazioni pie e che condusse anche all'istituzione di numerosissime scuole finalizzate all'insegnamento della lettura e della scrittura.
- Assai consistenti erano per esempio le biblioteche istituite a Baghdad dal sovrano buwayhide ʿAḍud al-Dawla e a Tashkent (allora al-Shash) dal Sultano samanide Nūḥ b. Manṣūr.
- Di minore, ma non per questo trascurabile, rilevanza era la biblioteca yemenita dei Rasulidi che, nel XIII secolo poteva annoverare circa 100 000 volumi manoscritti, mentre in Iraq la biblioteca Ḥaydariyya nella moschea principale di Najaf aveva da 40.000 a 400.000 libri, e ad Amad (Diyarbakir), la cifra raggiungeva nel 1183 lo strabiliante numero di 1.040.000 manoscritti.
nell'Occidente cristiano
- La formazione di grandi raccolte librarie riprese in Occidente a partire dalla fine del VI e VII secolo con la fondazione dei monasteri reali e poi imperiali da parte dei monaci di scuola irlandese, che avevano introdotto le biblioteche con i codici di pergamena, presso i Franchi ed in Italia presso i Longobardi grazie alla propulsione evangelizzatrice dell'abate irlandese san Colombano, ed in seguito con la rinascita carolingia (VIII-IX secolo) si diffusero grazie soprattutto all'espansione dei monasteri benedettini.
- I monaci impiegavano molto del loro tempo negli scriptoria, laboratori di copiatura dei manoscritti associati alle biblioteche monastiche ed alle scuole monastiche e laiche. Tra le raccolte librarie più importanti per l'epoca sono da menzionare quella dell'Abbazia di San Gallo attiva fin dalla fondazione all'inizio del VII secolo, dell'Abbazia di Montecassino attiva a partire dalla metà dell'VIII secolo e quella dell'Abbazia di Cîteaux dall'XI secolo.
- Questo lavoro ha permesso la trasmissione di opere antiche che altrimenti si sarebbero irrimediabilmente perse.
- Dall'XI secolo la costituzione di scuole collegate ai vescovati diede un forte impulso alla creazione di biblioteche capitolari, come quelle di Lucca e di Verona.
- Un altro incremento delle biblioteche si ebbe dal XII secolo con l'organizzazione delle prime università, per esempio a Bologna e a Parigi, con la costituzione delle prime biblioteche adibite allo studio.
- La diffusione dei libri miniati fu uno stimolo notevole alla creazione di raccolte librarie presso le corti europee, come la biblioteca di Luigi IX.
nel Rinascimento
- Il Rinascimento fu l'epoca determinante per la nascita delle biblioteche in senso moderno.
- Un importante impulso a tale cambiamento fu dato dallo spirito umanistico che, patrocinato dai varii signori rinascimentali, fece nascere le prime biblioteche "laiche", come quella Viscontea-Sforzesca (originariamente conservata nel castello di Pavia e portata in Francia da Luigi XII nel 1500), la Malatestiana di Cesena, la Estense a Ferrara (poi trasferita a Modena), la Gonzaghesca a Mantova, la Laurenziana di Firenze, la Marciana di Venezia.
- Il fenomeno coinvolge anche alcuni centri, demograficamente più piccoli, ma culturalmente assai vivaci: nel 1468, ad esempio, il comune di Sansepolcro ipotizza la creazione di una biblioteca pubblica, senza però riuscirci forse per problemi economici.
- Accanto alle biblioteche "laiche" si svilupparono anche biblioteche ecclesiastiche.
- La più importante di esse è certamente la Biblioteca Apostolica Vaticana, fondata da papa Sisto IV nel 1475.
- Anche la Marciana nacque da una raccolta ecclesiastica, quella del Cardinal Bessarione. Infine, il Cardinal Federico Borromeo fondò la Biblioteca Ambrosiana di Milano.
- Determinante per la nascita di grandi biblioteche fu l'invenzione della stampa, che verso la fine del XV secolo moltiplicò il numero e la disponibilità dei volumi, in quanto ridusse il costo della produzione libraria.
- Il maggior pregio delle biblioteche rinascimentali rimane, tuttavia, il numero e l'importanza dei manoscritti di opere greche, latine e paleocristiane, che esse conservano.
- Fuori d'Italia le più importanti biblioteche rinascimentali furono la Biblioteca Palatina di Heidelberg e la Biblioteca Corviniana di Budapest, poi smembrate.
nell'Età moderna
- Nel XVI secolo la diffusione delle prime case editrici, soprattutto a Venezia, ad Amsterdam, a Lione, a Lipsia, favorì la circolazione degli esemplari delle opere in tutta Europa e quindi la loro raccolta nelle biblioteche.
- Nella prima metà del Seicento si assiste alla nascita delle prime grandi biblioteche pubbliche, come la Biblioteca Angelica di Roma, la Biblioteca Ambrosiana di Milano, la Biblioteca Bodleiana di Oxford e quella della Università di Cambridge.
- Vi erano poi importanti collezioni private di personaggi famosi, come Mazzarino e Richelieu, alla morte dei quali le raccolte confluivano nelle biblioteche pubbliche.
- A partire dal 1660 si svilupparono le grandi biblioteche nazionali delle monarchie europee, come la Staatsbibliothek zu Berlin (1661), la Bibliothèque Nationale de France di Parigi (1692), la Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna (1722), la British Museum Library di Londra (1753) e la Biblioteca Nazionale Russa di San Pietroburgo (1795).
nell'Età contemporanea
- Lo sviluppo delle biblioteche si intensifica verso la fine del XVIII secolo e per tutto il XIX secolo, anche per il trasferimento delle collezioni private nelle strutture pubbliche.
- Nel 1800 viene fondata la Library of Congress di Washington.
- Ma è a partire dal XX secolo, con la nascita della scienza biblioteconomica, che le biblioteche conoscono una radicale trasformazione, dovuta da una parte al miglioramento dei cataloghi, alla Classificazione della Library of Congress diffusa in tutti gli Stati Uniti, e all'impulso alla classificazione delle opere, grazie ai contributi di Melvil Dewey (vedi Classificazione decimale Dewey) e di Eugène Morel, e dall'altra alla spinta data alla formazione professionale dei bibliotecari, accompagnata da una più intensa cooperazione tra le biblioteche.
- In questo periodo si assiste anche alla diversificazione delle attività bibliotecarie, mediante l'organizzazione di mostre, incontri di lettura e conferenze e il miglioramento dei servizi offerti agli utenti.
- Lo sviluppo delle biblioteche pubbliche si intensifica in Italia a partire dagli anni 1970, in relazione alla legge n.382/1975 sull'ordinamento delle Regioni che, in attuazione dell'articolo 117 della Costituzione, trasferiva alle Regioni le competenze sulle biblioteche di ente locale e sullo sviluppo della scuola dell'obbligo e della scolarizzazione.
- Dagli anni 1980 si assiste a un crescente sviluppo dell'utilizzo del computer per l'informatizzazione dei cataloghi e per la gestione del prestito; oltre ai software gestiti su mainframe la diffusione dei pc favorisce l'automazione di piccole biblioteche.
- Con lo sviluppo di Internet alla fine degli anni 1990, il servizio si estende anche alla messa a disposizione degli utenti di selezioni tematiche di siti web di qualità e a molte iniziative di alfabetizzazione su Internet per gli utenti.
- E successivamente all'avvento della biblioteca digitale.
I PRIMATI
- La più vasta biblioteca del mondo è la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, contenente oltre 128 milioni di libri.
- La più grande biblioteca italiana e una delle maggiori europee è la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze;
- Il Paese con il maggiore numero di biblioteche è la Russia, circa 65.000 biblioteche pubbliche;
- Il Paese con il maggiore numero di biblioteche antiche è l'Italia, che ha ventuno biblioteche del XII e XIV secolo. Seconda la Francia, con diciotto biblioteche del XII e XIV secolo;
- Il Paese con il maggiore numero di iscritti alle biblioteche rispetto alla popolazione: è la Finlandia, dove circa la metà della popolazione è registrata come utente di biblioteca;
- La biblioteca più affollata del mondo: è la New York Public Library, negli USA, che accoglie, ogni anno, dieci milioni di visitatori e ha oltre tre milioni di membri registrati.
- Biblioteche con dormitorio (residential libraries): la più grande è in Galles, la Gladstone's Library, a Hawarden, fondata nel 1895; ospita, tra le sue mura, anche un ostello per gli utenti.
- La prima biblioteca digitale: è quella del Progetto Gutenberg, avviato nel 1971 da Michael Hart a Salt Lake City (USA). A gennaio 2011 il suo patrimonio digitale consiste in 33 000 libri.
- La Biblioteca Malatestiana di Cesena detiene due primati assoluti: è stata la prima biblioteca civica italiana e d'Europa; è l'unico esempio di biblioteca monastica medievale perfettamente conservata nell'edificio, negli arredi e nella dotazione libraria.
- La biblioteca Rudy di Monowi (Nebraska, Stati Uniti d'America), composta da 5.000 volumi, è probabilmente la biblioteca pubblica del più piccolo comune, composto infatti da un'unica abitante, al tempo stesso sindaco, amministratrice, e bibliotecaria.
- La maggiore biblioteca (circa 50.000 volumi) in una struttura esclusivamente ricettiva è probabilmente The Literary Man di Obidos (Portogallo).