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ALKAHEST

Anche detto alkahest o alchaest, l'Alkaest è, in alchimia, un solvente universale, che funge da medicina in grado di sconfiggere tutte le malattie.

Illustrazione dal frontespizio di Coelum philosophorum, di Philippus Ulstadius (edito a Strasburgo da Johannes Grienynger, 1527), che raffigura una Luna e un Sole con al centro un'ampolla in cui viene operata la distillazione chimica della quintessenza spirituale.

  • Deriva dal tedesco al geest (all geist), cioè «tutto spirito» o «spirito universale».
  • Il primo a menzionare l'alchaest fu Paracelso, che potrebbe tuttavia averlo coniato anche da parole arabe, come القلية (al-kali o al-qali), con cui si designavano le sostanze alcaline, capaci di neutralizzare gli acidi.
  • Un'altra possibile etimologia al riguardo è dal latino alcali est («è un alcali»)
  • La ricetta dell'alchaest di Paracelso, che era interessato solo all'aspetto terapeutico dei prodotti alchemici, non curandosi della trasmutazione dei metalli, poteva basarsi secondo alcuni su acqua regia, oppure su una soluzione di ossido di calcio o carbonato di potassio disciolto nell'alcool.
  • Paracelso lo menziona in un piccolo trattato incompiuto, De viribus membrorum (1526-1527 circa), in cui descrivendo i farmaci per i vari organi del corpo umano, gli attribuisce la forza corrosiva del fegato:
  • «Evvi ancor il liquore Alkahest, di grande efficacia per conservar il fegato, e per guarire i mali idropici, ed ogn'altro che procede da disordini di tal parte.

    Vinto una volta il suo simile, diviene superiore a tutti gli altri medicamenti epatici; e sebbene fosse rotto, o disfatto l'istesso fegato, pure questa medicina supplirebbe la sua vece.»

    (ParacelsoDe viribus membrorum,trad. it. in Efraimo Chambers, Dizionario universale delle arti e delle scienze, vol. I, pag. 135, alla voce «alkahest», Venezia, presso Giambatista Pasquali, 1749)

  • In seguito l'alkahest verrà considerato come il fuoco creatore di cui risulta composta la stessa pietra filosofale, sebbene a differenza di quest'ultima, dalla natura fissa, esso resti volatile