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  • Thot  (12.5000 AC.
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Thot (scritto anche Toth o Thoth, o Theuth per i Greci, tutti dal greco Θώθ) è una divinità egizia che appartiene alla religione dell'antico Egitto, dio della Luna, della sapienza, della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria. È rappresentato sotto forma di ibis sacro, uccello che volava sulle rive del Nilo, o sotto forma (meno frequente) di babbuino. Inoltre era protettore degli scribi.

Il nome egizio del dio è:

G26

da cui il termine usuale di dio-ibis con le varianti

I10V28G43t
Z4


D46V28G43t
Z4

la cui traslitterazione è ḏḥwty (possibile lettura, in italiano, Djehuty, più precisamente ḏiḥawtī).


Thot egizio

Originario del 3º distretto del Basso Egitto, capitale Damanhur (Ermopoli Parva), comparve già nel periodo predinastico.

Però la città dove venne maggiormente adorato fu Ermopoli ("Città degli Otto"), capitale del 15º distretto dell'Alto Egitto, dove era rappresentato in sembianza di ibis, di cinocefalo e anche di toro.

Nella teogonia di Ermopoli Thot assunse un ruolo di grande rilevanza e fu considerato una delle divinità creatrici del mondo. Come divinità lunare fu associato con il sole morto in quanto la luna stessa (Iah) compare raramente nella teologia egizia. Come i cicli della luna regolavano molti dei rituali religiosi ed eventi civili della società egiziana, così Thot fu considerato anche il primo regolatore di queste attività.

Paredra di Thot fu Seshat che con lui divideva il compito di scrivere nomi e imprese dei defunti sulle foglie dell'albero ished; secondo altre tradizioni sposa di Thot fu anche la dea-rana Heket e la sua compagna Seshat.

In quanto inventore della scrittura e patrono degli scribi fu questo ruolo che ebbe anche nei confronti del dio Ra di cui era segretario e visir.

Nella Duat, il mondo degli inferi, aiutava Osiride che giudicava le anime dei morti nella psicostasia.

È stato a volte identificato con il dio greco Ermes o Ermete Trismegisto.


Thot presso i Greci

In un dialogo platonico, il Fedro, Thot viene nominato (come Theuth), in un breve apologo proposto da Socrate per contestare l'importanza della scrittura, di cui il dio egizio sarebbe stato l'inventore, a favore dell'oralità — che all'epoca di Socrate era ancora molto sviluppata — che da sola permetterebbe all'uomo di "possedere" nella propria memoria quello che la fredda scrittura fissa su supporti materiali.

Il mitografo Filone chiama Taaut un dio, figlio di Crono, che corrisponde al dio Thot degli Egizi. Secondo altre fonti la divinità è invece collegabile a Giano.

Thot presso i Fenici

La Praeparatio evangelica riferisce che il mitografo fenicio Sanconiatone attesta la presenza del dio Taaut presso i fenici, ideatore della scrittura come il dio Toth. 

Viene anche identificato con Ermes, lo pone come successore di Misor al trono d'Egitto e si riferisce che gli Egizi lo chiamarono Thoyth e gli alessandrini Thoth.


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