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L'UCRONÌA di CAGLIOSTRO … MAESTRO PASSATO

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Qualche settimana addietro, mi è capitata la ventura di incontrare un carissimo ed “antico” Amico e Fratello, da me, come da tanti altri, stimatissimo, perché attentissimo esploratore e ricercatore nella storia latomistica meridionale, in particolare, ma anche delle recenti origini, a far data dal secolo XVIII, della massoneria europea, e di talune delle sue metamorfosi, storiografiche; questo da quei dì, sin quasi ai giorni nostri.

Tante, feconde e copiose sono le sue pubblicazioni, utile strumento per chi, come me, non pago dei luoghi comuni e degli altrui convincimenti, spinto dalla curiosità, dal desiderio di conoscenza, utilizzi gli “altrui scritti”, non come oro colato, ma per prendere spunto ed ispirazione, da quanto si riferisce circa i maestri del passato, e da tutti coloro che ci hanno preceduto, finalizzando tutti nostri pensieri e le nostre azioni, al rammentare, costantemente, l’obiettivo del nostro essere iniziati.

Mi piace pensare che una ragione, del nostro percorso iniziatico, forse l’unica, possa raffigurarsi in una locuzione tratta (a proposito di maestri passati), dal Libro II° di Lucrezio, poi successivamente mutuata da un altro, a mio avviso, grande Maestro Passato: …

ET QUASI CURSORES, VITÆ LAMPADA TRADUNT

E come i corridori, di una staffetta interminabile, che si proiettano verso una gnosi ed una morale universale, passiamo la fiaccola della vita, narrando e trasmettendo la luce, della quale siamo portatori … e non di un mero dato biologico, bensì latori consapevoli anche di una comunicazione e trasmissione memetica, amalgamata in un processo spagirico interiore, perché si trasformi in un complesso di elementi e di valori che travalicano il singolo, per divenire … patrimonio dell’umanità …

Ho ravvisato opportuna, questa premessa concettuale, per tentare di trasferire lo spirito, l’animo e la finalità con i quali, io, personalmente, sempre, senza eccezione alcuna, mi accosto agli altrui pensieri, espressi in qualsivoglia forma comunicativa.

Il mio augurio ed auspicio più sincero è che, anche coloro che si avventurassero a leggere quanto vado a scrivere, possano accostarsi, ai concetti che, sommessamente, desidero esternare, con il medesimo spirito critico, scevri ed avulsi dai coinvolgimenti intellettuali, culturali e nozionistici, sia propri, sia da altrui indotti, e che non “sussistano” se non perché frutto un proprio moto emozionale il quale, libero da condizionamenti, subordinazioni e suggestioni, li renda “liberi” di formarsi, in una idea, figlia, esclusivamente, della propria interiorità.

L’occasione, di cui volevo rendervi partecipi, è stata la presentazione, in un noto circolo della cosiddetta Elite Massonica napoletana, di un “saggio” sul “Nostro” … Conte Alessandro di Cagliostro (alias, perché tanti affermano possa essere … Giuseppe Balsamo …).

Due momenti, in particolare, di questo incontro, al quale, mi è parso, fosse partecipe, , il fior fiore della sedicente Massoneria Napoletana, mi hanno fatto riflettere …

Vorrei condividerli con chi mi legge, per trarre spunto e poter, da queste, personali, elucubrazioni, trattare del “Gran Cofto”, Alessandro Conte di Cagliostro.

Il saggio di cui si è trattato, è in effetti, una riproposizione, aggiornata, di una precedente pubblicazione.

Lodevole sinonimo, questo, a mio avviso, di un animo non pago, dei risultati raggiunti; desideroso di non dare per scontato alcuno dei suoi precedenti convincimenti, libero dai responsi delle “carte” ed aperto alle incertezze dello spirito.

Riveduta e certamente notevolmente ampliata è la bibliografia, la quale passa dai “mille titoli” che costituivano il Repertorio Bibliografico della precedente edizione, ai circa “millecinquecento” che sono posti a fondamento di questa aggiornata ricerca.

Ma … “mille o più libri non fanno necessariamente una verità

Ed è proprio da questo assunto che desidererei incipiare queste mie considerazioni, non prima però di aver esternato una, individuale, considerazione, sulla quali vi inviterei a soffermarvi ed a trarre le vostre attente valutazioni.

Traggo questi miei scrupoli, attingendo ad una fonte personale, cioè riportando un breve abstract dalla introduzione di uno scritto, in itinere, sul quale mi sto cimentando, e che argomenterà, se è nei disegni del S\A\D\M\, su un altro dei nostri Grandi Maestri Passati, “don Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero”.

INDIETRO.PNG Maestri Passati

INDIETRO.PNG Giordano Bruno

AVANTI.PNG  Giustiniano Lebano