INDIETRO.PNG INDIETRO          PROSEGUI LA LETTURAAVANTI.PNG

ALCHIMIA MEDIEVALE ... GLOSSARIO

ACQUA ARDENTE,

  • il prodotto della distillazione del vino (solo molto più tardi gli verrà attribuito il nome di alcool, che originariamente, nell'alchimia araba, designava un derivato dell'antimonio). 
  • La produzione dell'acqua ardente è testimoniata in opere di medici e chirurghi della seconda metà del Duecento, anche se la tecnica della distillazione applicata ad altre sostanze era nota precedentemente (oli combustibili fin dall'età ellenistica, acqua di rose nel XII secolo). 
  • La differenza fondamentale fra acqua ardente e quintessenza alchemica consiste nel fatto che quest'ultima veniva prodotta ripetendo per un numero di volte anche molto alto la 'circolazione' (cioè la distillazione in un vaso ermeticamente chiuso) dell'ultimo prodotto del raffinamento del vino (l'acqua ardente, appunto); mentre nelle fasi della distillazione vera e propria l'ottenimento del distillato comporta uno scarto, e dunque una perdita in termini di peso della sostanza di partenza, che diminuisce ad ogni ripetizione della distillazione fino ad essere impercettibile, nella 'circolazione' non si ha ulteriore perdita di materia ma l'intero contenuto dell'alambicco 'si trasforma' in quintessenza.


ALAMBICCO,

  • il recipiente più caratteristico dell'alchimia, ma anche della farmacologia distillatoria. 
  • E' formato da una parte inferiore, dove si pone la sostanza da distillare e che sta a contatto col fuoco, e una superiore (cappello) nella quale si condensa il distillato. 
  • Gli alambicchi per la distillazione dell'acqua ardente hanno un tubo d'uscita che serve a convogliare il prodotto in un vaso di raccolta; gli alambicchi per la 'circolazione' alchemica sono fatti in modo tale che il tubo rientra nel vaso stesso (pellicano), in modo da permettere la continua ripetizione del processo.

ALUDEL,

  • L’ aludel, chiamato anche il vaso ermetico, uovo filosofale o vaso della filosofia, era un apparecchio di sublimazione utilizzato in alchimia. 
  • Il termine si riferisce a una serie di tubi o vasi senza fondo, di terracotta o ceramica, montati uno sopra laltro, e digradanti di dimensione mentre avanzano verso lalto. 
  • Nel più basso, simile a una pentola, veniva posta la sostanza da sublimare, il calore era fornito da un forno in cui l'apparecchio veniva collocato. 
  • Nella parte superiore vi era un raccoglitore per la condensa formatasi in corrente ascensionale. 
  • L'aludel, utilizzato come condensatore nel processo di sublimazione, costituiva quindi lo stadio finale della trasformazione alchemica, simbolo della creazione.